Capodanno

keep-calm-and-drink-rakiNiente cenoni o fuochi d’artificio. Nel clima incerto di questa stagione malriuscita boccheggiano stremati materassini, pianelle e maschere, non archiviabili perché nel nostro statuto di regione a regime speciale l’estate non è finita e i figli non si arrendono. La mia lista di buoni propositi giace esanime travolta dagli eventi, e spera (nel sottobosco) di rivalersi (o riaversi?), sebbene il calendario non indugi e cominci a fagocitare ogni ritmo blando. La feta, lo yogurt e persino il raki hanno cambiato sapore… e sta pure per ricominciare l’anno scolastico!

Capodanno. Quello vero. Settembre, andiamo… Nelle intenzioni immediate ci sono almeno due weekend a mollo nello Ionio (le nostre Maldive), grazie anche al porcellino salvadanaio riempito all’insaputa dei figli sempre a caccia dei nostri svuotatasche. Nelle scadenze ravvicinate c’è il mio mezzo secolo, combattuto tra una serata di amicale baldoria alcolica e musicale e un tranquillo weekend di fuga a due. Nelle prospettive a medio termine, invece, c’è una casa in cui fare con imperdonabile ritardo le pulizie di primavera, eliminando ingombri e masserizie fuori tempo e misura, ritinteggiando muri e riorganizzando spazi fisici e mentali.

Ci vogliono un fisico bestiale, molto tempo e almeno una squadra di alter ego, lo ammetto. Perché una come me, convertita da troppo tempo ad uno stile di vita e aspettative assai zen è diventata totalmente inadeguata. È preoccupante il fatto che abbia ricominciato a giocare a Mastermind o ad aprire l’atlante geografico per solcare con la fantasia terre e mari che probabilmente non vedrò mai, magari dimenticandomi di scolare la pasta o saltando l’appuntamento con il dentista…

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